Ripristinare i requisiti morali per chi organizza sagre, feste religiose, di partito e altro con somministrazione di alimenti e bevande: questa era l’auspicio di Fipe-Confcommercio che si ritiene soddisfatta della decisione, presa in I e X Commissione di Montecitorio, di modificare alcuni punti del Decreto Legge “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo”.

Se in un primo momento sembrava fosse possibile anche a coloro che hanno riportato condanne ( per esempio per frodi alimentari o hanno commesso reati contro l’igiene pubblica) di svolgere attività di somministrazione nelle feste di paese e similari, ora le cose sono cambiate, e ritornano i requisiti “morali” obbligatori.

Il provvedimento “Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo” in discussione in Parlamento per la conversione in legge dovrà passare l’esame dell’Aula, dove Fipe conta di far modificare anche i dettagli riguardanti i circoli privati. Come si legge nella nota della federazione: “Aver tolto, in un’ottica di semplificazione, l’autorizzazione di pubblica sicurezza ai circoli privati che somministrano alimenti e bevande impedisce nei fatti l’intervento preventivo da parte delle forze dell’ordine in caso venisse ravvisata una situazione di pericolo per i cittadini.

Ciò significa che polizia e carabinieri non potrebbero accedere immediatamente al luogo dove si somministrano cibi e bevande, ma dovrebbero attendere il mandato del magistrato.

In questo caso la semplificazione per i circoli privati mette a rischio la sicurezza dei cittadini. Le situazioni di pericolo vanno da quelle più gravi (dalla rissa al riciclaggio di denaro sporco passando per lo spaccio di sostanze tossiche) a quelle apparentemente meno gravi, come per esempio il consumo di alcolici a persone di qualsiasi età e a qualsiasi ora. I circoli continuerebbero infatti ad essere soggetti al divieto di somministrazione di alcolici oltre le 3 del mattino, ma senza l’autorizzazione di pubblica sicurezza diventano luoghi esenti dai blitz.”